Punta Secca è una piccola frazione appartenente al comune di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. E’ un piccolo borgo di pescatori, molto poco abitato nei mesi invernali e affollato nei mesi estivi dai proprietari delle case di villeggiatura. Rimangono sempre aperti, anche d’inverno, uno dei due supermercati, il tabaccaio, i tre bar, uno prospiciente la casa, l’altro nella piazza del porticciolo proprio dove si erge il bellissimo faro risalente al 1853 su una torre bianca circolare alta 35 metri e tuttora perfettamente funzionante; e il terzo sul lungomare con annesso un ottimo ristorante di pesce. La piazza, nei mesi invernali rimane un luogo molto suggestivo per chi vuole vivere anche per pochi giorni la vita tranquilla e caratteristica dei borghi marinari, dove i pochi abitanti del luogo (pochi nei mesi invernali) si radunano per giocare a carte, per bere un bicchierino, per scambiare quattro chiacchiere e soprattutto per guardare il mare e prevederne i movimenti. Nei mesi estivi, la stessa piazza si trasforma in un teatro di feste e spettacoli di ogni genere.
Le spiagge sono libere e potete sistemare il vostro ombrellone dove preferite perchè è ancora una delle poche zone balneari dove la spiaggia è di tutti.
Una di queste e precisamente quella antistante il faro e il piccolo porto, è attrezzata con campo di calcetto, beach volley e basket. Le spiagge libere consentono ai villeggianti lunghe e piacevoli passeggiate in riva al mare ed ai più sportivi la possibilità di fare footing, respirando la piacevolissima aria delle prime ore del mattino o godendo della vista degli splendidi colori che il tramonto giornalmente ci regala.
Punta Secca, frazione di Santa Croce Camerina, sorge a oriente delle insenature e delle frequenti elevazioni che caratterizzano la costa camarinense. Abitata da nuclei di pescatori e di pastori fin dall’antichità più lontana, fu propaggine di Camarina, cui sopravvisse sia pure con una vita priva di grande luce. Sulle secche e sugli scogli tuttora visibili nel mare antistante avvennero naufragi di navi commerciali e militari, i cui relitti con le anfore, le statue, le monete, ecc. emergono a volte dai gelosi fondali sollecitando l’interesse di sub e antichisti e arricchendo di reperti il vicino Museo di Camarina.
Nei pressi di questo sito il bizantino Belisario raccolse le milizie destinate a snidare gli ultimi Goti dall’arcipelago maltese e i normanni di Ruggero d’Altavilla si accinsero a levare le ancore per snidare gli uomini della mezzaluna dai luoghi ancora occupati.
Dopo alcuni secoli di abbandono, la borgata col territorio circostante e il vicino Casale di Santa Croce giunse per successivi passaggi ai Celestri, nobili del Contado di Modica, che ne iniziarono la colonizzazione costruendo una chiesetta, una camperia per il deposito del tonno e del pesce salato, tini e fornaci, infine torri di avvistamento e difesa.
Congiunta a Santa Croce con una strada e dotata nel 1853 di un faro di orientamento, Punta Secca si sviluppò ulteriormente per l’incremento delle attività agricole e per la nascita delle prime case di villeggiatura e di nuovi magazzini, mentre dal napoletano pescatori di sardelle e di corallo giungevano per sfruttare le ricchezze del mare. In una delle tante grotte che bucherellavano la costa negli anni della Grande Guerra trovò rifugio tale “Ernesto” per vivere da anacoreta e in realtà per fare attività di spionaggio in favore dell’Austria.
Nel luglio del 1943 Punta Secca con la vicina Punta Braccetto fu area di sbarco di contingenti della VII Armata americana. Lo sviluppo della borgata, così come di Casuzze, Caucana, Punta Braccetto è stata veramente grande nel secondo dopoguerra. Nel quadro di quella corsa al mare, alla seconda casa e alla villeggiatura che ha caratterizzato i decenni più recenti sono infatti nati centinaia di villini, migliaia di case, locali per il pubblico ristoro, camping, mentre l’intervento pubblico ha provveduto a rinnovare e modernizzare i vari servizi.
L’antica chiesetta, il faro, le piazze, le torri ancor oggi imponenti nella massa, l’argenteo sconfinato delle serre, la bella “casa di Montalbano” affacciata su un mare sempre azzurro e risplendente, infine l’antico scaro fanno oggi di Punta Secca una delle località più ricercate della splendida Trinacria.